Chiesa della Catena

 

Non lontano dalla chiesa Madre, in posizione dominante l'antico Casale di Rocca, è la Chiesa della Madonna della Catena. La sua costruzione risale attorno all’anno Mille, come testimoniano lo stile e il tipo di costruzione della chiesa. I muri interni, la torre campanaria e la facciata che guarda verso Milazzo, conservano ancora intatti motivi ornamentali architettonici, formati da pezzetti di tegole incastonate con gusto sulle pareti di calce. L’interno è formato da una navata centrale e da un transetto laterale, separato da tre colonne in muratura.

 

Al centro della navata principale è posto un altare in muratura, sormontato da un grande quadro in legno della Madonna della Catena affiancata da S. Barbara e da S. Agata o S .Apollonia , messo in evidenza da una monumentale cornice barocca in oro.

 

A fianco, su una vara, la statua della Madonna del Carmine in cartapesta.

 

Nella navata laterale si possono ammirare:

1.      un quadro che raffigura la Madonna del Carmine e S. Simeone Stoc;

2.      un grande crocifisso in legno del XVIII secolo, proveniente dalla Chiesa dei Cappuccini;

3.      un quadro della Pietà del XVI secolo, proveniente dalla Chiesa Addolorata di Basso Casale;

4.      un’acquasantiera in marmo del XVI secolo;

5.      Un fonte battesimale pietra del XVI secolo;

6.      nella Sacrestia un lavabo del 1637;

7.      sotto il pavimento della Chiesa, facilmente accessibile attraverso una scalinata, si trovano: lo scheletro di un frate dentro una cassa e altri scheletri ed ossa umane.

 

Dalla piazzetta adiacente alla chiesa si può godere uno stupendo panorama che va dal golfo di Milazzo al promontorio di Tindari, fanno da sfondo come in una cornice le Isole Eolie.     

 

 

 

Notizie culto Madonna della Catena (Wikipedia)

Madonna della Catena

 

 

 

 

Chiesa di Santa Maria Catena, Palermo

"Madonna della Catena" è uno degli appellativi con cui la Chiesa cattolica venera Maria secondo il cosiddetto culto di iperdulia.

Il culto della Madonna della Catena, depurato dagli elementi miracolistici, trae origine dalla devozione alla Madonna come protettrice degli schiavi e dei prigionieri. Nasce dopo la prima metà del Cinquecento, quando le incursioni barbaresche ridussero in schiavitù molti cittadini dell'Italia Meridionale, e la Congregazione dei padri Mercedari si adoperò per il loro riscatto. La denominazione di Madonna della Catena si apparenta quindi a quella di Madonna della Mercede, Madonna del Soccorso,o degli Schiavi.

 

 

Origini del culto in Sicilia

Il culto della Madonna della catena nasce nel 1392 a Palermo, quando regnava in Sicilia Martino I. Tre uomini furono ingiustamente condannati e il 18 agosto furono condotti a Piazza Marina, dove avrebbero dovuto essere impiccati. Proprio mentre stavano preparando le forche, si scatenò un gran temporale che costrinse i carnefici a rifugiarsi nella chiesetta della Madonna del Porto e il popolo a fuggire. In attesa che si potesse riprendere l'esecuzione, i tre condannati furono legati con doppie catene all'altare della Madonna, ma il temporale continuò per l'intera giornata e le guardie dovettero passare la notte nella chiesetta per sorvegliarli. I tre si portarono lacrimando ai piedi della Madonna e cominciarono a pregarla insistentemente e ad un tratto, mentre i soldati cadevano in un profondo sonno, le catene che trattenevano i tre uomini si spezzarono e la voce della Madonna li rassicurò "Andate pure in libertà e non temete cosa alcuna: il divino Infante che tengo tra le braccia ha già accolto le vostre preghiere e vi ha concesso la vita!". Le catene caddero senza far rumore e la porta si spalancò, i tre innocenti uscirono dal tempio e le guardie si svegliarono solo all'alba. Subito i soldati riuscirono a riprendere i fuggitivi ma furono fermati dal popolo che ricorse al re. Quando questi andò nella chiesetta, con i propri occhi costatò il miracolo: le catene si erano infrante.

Subito l'eco del miracolo si diffuse ovunque e frotte di pellegrini giunsero alla chiesa che ormai era chiamata "della catena". I miracoli si moltiplicarono e la Madonna della Catena divenne patrona di molti comuni dell'isola, venerata in tantissimi altri e il suo culto arrivò in tutto il Sud Italia. Ancora oggi la chiesa è meta di pellegrinaggi e conserva il simulacro di Nostra Signora della Catena. Nel 1500 alla chiesa venne attaccata una delle catene che chiudevano il porto e prese ufficialmente il nome con cui già l'aveva battezzata il popolo.

In Sicilia, Maria SS. della Catena è patrona di:

 

Festeggiamenti in onore di Maria SS. della Catena

Sicilia

 

Aci Catena

Il culto di Santa Maria della Catena ad Aci Catena nasce nel XV sec. quando nella contrada di "Scarpi" venne costruita un'edicola con l'icona della Madonna della Catena. Nel 1576, questo piccolo altarino venne trasformato in cappella e venne affidato alla cura di una confraternita che si dedicava al culto della Madonna.

Il terremoto dell'11 gennaio 1693 causò morte e distruzione in tutto il circondario, ma le fonti narrano che a "Scarpi" (antico nome di Aci Catena), le vittime furono meno di un centinaio, allora il popolo tutto riunito attorno all'icona ringraziò la Madre della Catena di averli salvati. La devozione crebbe a dismisura, tanto che venne ricostruita la chiesa ancor più grande e bella.

I festeggiamenti si svolgono principalmente il 15 agosto di ogni anno: nei giorni precedenti si svolgono svariate manifestazioni folkloristiche e religiose, come il triduo di preparazione alla solennità. Tra la notte tra il 14 e il 15 agosto i pellegrini, provenienti da molti paesi etnei, raggiungono il Santuario a piedi e aspettano l'apertura delle ante della cappella che custodisce il taumaturgico simulacro seicentesco della Madonna della Catena che viene prelevato e traslato all'altare maggiore. In alcuni anni particolari, vi è la cosiddetta "Festa ranni" (Festa grande), in cui vi si aggiunge un altro giorno di festa, che può variare tra il 14 o 16 agosto. Nella "Festa ranni" il simulacro della Santa Patrona viene portato nel pomeriggio tra le strade della città nei due giorni scelti, fino a quando in tarda serata, e per alcuni casi anche in nottata, il fercolo con il simulacro fanno ingresso di corsa nella piazza maggiore della città nella tradizionale "Trasuta 'o Chianu" (Entrata in piazza) dove un grandioso spettacolo pirotecnico illumina il cielo di Aci Catena.

Insieme alla festa estiva viene onorata la Santa Patrona ogni 11 gennaio, per ringraziarla della protezione durante il terremoto dell'11 gennaio 1693.

 

Enna (En)

A Enna la festa viene celebrata la terza domenica di ottobre nell chiesa parrocchiale di S. Pietro. La festa è preceduta dalla novena dove vengono celebrate sante messe e benedizioni dedicate ai bambini ai giovani alle famiglie ai defunti. Il giorno della festa vede come protagoniste le congregazione a Lei vitate. La sera la Parrocchia organizza una serata di beneficenza e musica.

 

Leonforte (En)

A Leonforte la devozione alla Madonna della Catena è molto sentita. La festa viene celebrata la seconda domenica di ottobre nel piccolo santuario a Lei dedicato nella parte nord della cittadina. La chiesa è meta di numerosi pellegrini provenienti non solo da Leonforte ma anche dai paesi vicini (Assoro, Agira, Nicosia, Nissoria...)che offrono alla Madonna, per grazia ricevuta o da ricevere, il viaggio a piedi.La festa è preceduta dalla novena(nove giorni di preghiera in preparazione alla festa) dove vengono celebrate sante messe e benedizioni dedicate ai bambini ai giovani alle famiglie ai defunti ai malati ai missionari e agli automobilisti; in questi nove giorni, dopo le funzioni della novena, la chiesa rimane aperta alle numerose persone che vogliono onorare Maria Santissima. Il sabato che precede la festa è dedicato alla Madonna; vengono celebrati i vespri e la chiesetta rimane aperta fino a tarda serata poiché numerosi devoti rendono omaggio alla venerata statua della Madonna. Il giorno della festa è caratterizzato da una grande folla che sin dalle prime luci dell'alba riempie la chiesa, dopo aver affrontato un lungo viaggio a piedi durante la notte, e partecipa alle sante messe che cominciano alle ore 6:30 fino alle 11:30 davanti l'altare della Madonna; alle 10,30 viene celebrata la messa solenne dal vescovo della diocesi. Nel pomeriggio si svolge una solenne Processione con il simulacro della Madonna della Catena lungo il corso principale del paese portato a spalla dai fedeli che indossano un caratteristico mantello di colore avorio con impressa sul petto l'immagine di Maria ss della Catena. La processione si conclude con la sosta del simulacro davanti la chiesa, poi la benedizione Eucaristica e a conclusione della festa uno spettacolo di fuochi pirotecnici (u castiaddu). Nelle sere del sabato e della domenica della festa ha luogo la sagra della salsiccia e vari spettacoli nello spiazzale accanto la chiesa.

 

 Librizzi

A Librizzi, in provincia di Messina, si svolge una processione tra le più caratteristiche di tutta la Sicilia. Durante la festa patronale, che si tiene ogni anno la prima domenica dopo Ferragosto, la statua marmorea della Madonna viene portata in processione per le vie del paese, preceduta dalla statua lignea seicentesca di San Michele Arcangelo. La pesante statua della Madonna della Catena, attribuita ad Antonino Gagini viene portata in processione su un fercolo in legno (a vara) da 24 portatori. La tradizione vuole che la statua, nel suo viaggio verso Librizzi, giunta in località Maisale, divenne così pesante che i buoi non riuscirono a trainare più il carro che la trasportava. Il cammino riprese solo quando si levò per i campi il suono dell’umile zampogna (a ciaramedda): la statua poté così raggiungere il cocuzzolo del paese dove è ancora venerata nell’omonima chiesa. Durante la processione è rievocato tale evento e, ad un certo punto del tragitto, sotto un noce, la statua torna ad essere insopportabilmente pesante per i portatori e, ancora una volta, tocca all’umile suono della zampogna rimettere le cose a posto, mentre i portatori proseguono il cammino gridando Viva Maria!

I librizzesi sono soliti offrire come ex voto delle banconote con le quali viene adornato il fercolo: un tempo giungevano tanti dollari dagli Stati Uniti d'America, ove esistono numerosi gruppi di emigrati librizzesi. Nel corso della processione, alcuni devoti camminano scalzi e a ritroso, portando cesti di fiori, per voto.

La statua della Madonna della Catena è attribuita ad Antonino Gagini ed è giunta a Librizzi intorno al 1540. Da allora è sempre uscita in processione e si narra di un prodigio accaduto il 16 agosto 1573, quando una tale Bittuzza, difittusa di un brazzu sinistru, fu posta in la vara durante la processione: si addormentò accanto alla statua della Madonna, e, al ritorno in chiesa, si risvegliò guarita, come descritto nel documento dell'epoca pubblicato da Antonino D'Amico.

Si narra che a Palermo si presentarono le delegazioni di Librizzi, Sorrentini e Gioiosa Guardia per scegliere una statua della Madonna da portare al proprio paesello: la più bella, che è la statua giunta a Librizzi, era ambita da tutti, e fu necessario affidare la scelta alla sorte. Il ridente paesino di Librizzi, che dall’alto della sua collina guarda sul Mar Tirreno, sulle Eolie, su Tindari e sulla valle del Timeto, ebbe il privilegio di essere il favorito. Le immagini della processione sono visibili in internet su [1] .

 

Riesi

La Madonna della Catena è patrona anche a Riesi in provincia di Caltanissetta, che fu uno dei primi comuni ad eleggerla patrona. La festa viene celebrata ogni seconda domenica di settembre, preceduta da un novenario di preparazione. Il culmine della devozione viene raggiunto il sabato notte, quando dai paesi limitrofi del circondario, giungono a piedi scalzi dopo aver percorso a piedi il tragitto, i pellegrini che vengono accolti nella grande Basilica Santuario, che ora dopo ora offre la possibilità di partecipare alla Santa Messa e alle confessioni individuali. Molte sono le domande di grazia che vengono legate o sciolte al vincolo che la Madonna tiene nella sua mano destra.

Di particolare pregio artistico è la settecentesca statua che la raffigura, opera in legno scolpito di autore ignoto, che la sera della domenica viene portata in processione per le vie principali del paese. In suo onore il paese viene addobbato a festa con luminarie, marce sinfoniche, fiaccolate e spettacoli pirotecnici. Anche gli emigrati riesini che sono lontani sentono la grande devozione e negli anni hanno costituito comitati e associazioni in suo onore festeggiando dal Canada a Genova e riproponendo quello che viene festeggiato a Riesi.

 

San Piero Patti

Nel tamburo della cupola della Chiesa Madre di San Piero Patti è possibile leggere "Maria SS. della Catena nostra patrona". I festeggiamenti si celebrano la prima domenica dopo Pasqua. Nella tradizione è considerata la festa di primavera. La processione conduce il Simulacro in legno della Madonna per le strade della cittadina. Un tempo, esso era posto su un'artistica varetta, portata in spalla dai "nudi".

 

Castelbuono Nelle Madonie e in particolare a Castelbuono, il culto arrivò prestissimo poiché il conte Enrico Ventimiglia era a Palermo quando il miracolo avvenne e ne restò talmente impressionato che volle divulgarlo.

Ancora oggi molti paesi madoniti conservano il culto della Madonna della Catena come Gangi, Castelbuono, Pollina e Cefalù. A Castelbuono la Madonna è festeggiata a fine aprile ed è la festa delle donne gravide o delle puerpere. Un tempo quando una donna doveva partorire e il parto si presentava difficile era pio uso suonare un colpo di campana della chiesa della catena affinché tutte le donne recitassero un Ave in aiuto della povera partoriente. Ancora oggi le donne gravide fanno "u viaggi a Matr'a Catina" e all'ottavo giorno dopo il parto conducono il bimbo in chiesa per ringraziamento.

 

Santo Stefano Quisquina

Fin dal XV secolo a Santo Stefano Quisquina si venera la Madonna della Catena. Lo dimostra anche una tela conservata in Chiesa Madre raffigurante i tre protettori del paese (S.Stefano, S.Rosalia e appunto la Madonna della Catena) risalente al 1464. Nello stesso periodo in cui ci fu il miracolo a Palermo, al signor Taormina apparve in sogno la Madonna della catena che gli disse di costruire nel terreno di sua proprietà una cappella in suo onore. La prima costruzione della chiesa risale al 1600 ed era molto piccola. Poi con le offerte volontarie questa chiesa fu ingrandita così come appare oggi. La chiesa è molto semplice e lineare, c'è solo la statua della Madonna della Catena, una scultura in legno di autore ignoto di fine settecento. La Madonna tiene Gesù in braccio ed entrambi hanno in mano una catena. I festeggiamenti si celebrano la seconda domenica di ottobre.

 

 

Calabria

 

La Santa Vergine apparve anche in Calabria e con un altro miracolo fece erigere un tempio dedicato al Santo nome di Maria della Catena anche in quei luoghi, oggi custodito dai passionisti. A Dinami (VV) è a LEI dedicato il Santuario e i festeggiamenti culminano nella 2ª domenica di Luglio con la processione al catafalco (il sabato pomeriggio) e la processione per le scoscese vie del paese (la domenica pomeriggio) della bella e pesante statua (della fine del '700 di Domenico De Lorenzo). I festeggiamenti si concludono il lunedì. È venerata anche a Polistena (RC), dove c'è una chiesa in suo onore.La terza domenica dopo Pasqua la statua della Madonna sfila per le vie cittadine.

 

Cassano all'Ionio

Nel comune di Cassano all'Ionio, nella Calabria settentrionale, è presente un antico Santuario-Abbazia dedicato alla Madonna della Catena la cui festa cade la seconda domenica di maggio. Il santuario è posto a pochi chilometri dal paese sui pendii del fiume eiano, la struttura è del settecento, ha ampi porticati con colonne ed arcate a tutto sesto. l'interno è formato da tre navate i fragi e le opere hanno forma e caratteristiche barocche. La statua della Madonna della catena è formato dalle figure di Maria il bambino gesù ed un uomo "il cinesino" nell'atto di liberazione delle catene dalla schiavitù realizzato intorno al 1850. sulle pareti vi sono pregevoli dipinti: del Malinconico, dal Padula pittore napoletano e di altri noti pittori dell'Ottocento.

Il santuario all'inizio del secolo 1900 fu donato in uso al santo Luigi Orione per trasferirvi ragazzi resi orfani dal terremoto di Reggio e Messina del 1908. Il comune di Cassano Allo Jonio ha nel suo territorio moltissime chiese ricche di affreschie marmi di artisti noti delle varie epoche.

 

Dinami (VV)

È a lei dedicato il Santuario e i festeggiamenti culminano nella 2ª domenica di Luglio con la processione al "Catafalco" (il sabato pomeriggio) e la processione di maggior durata per le ripide vie del paese (la domenica pomeriggio) della bella e pesante statua (della fine del '700 di Domenico De Lorenzo) raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù in braccio mentre ai suoi piedi è in ginocchio un bambino incatenato (lo "schiavetto") - quindi, in realtà, un gruppo di tre statue -. (Tra gli elementi distintivi della processione vi è la partecipazione degli "spinati" cioè di fedeli che per penitenza, per grazia richiesta o ricevuta, indossano un manto di spine a forma di cono legato sopra la testa e ricadente sul corpo). Numerosi (10-15 mila) i devoti che raggiungono il santuario, mentre diversi sono i gruppi in pellegrinaggio che nelle notti tra giovedì e sabato percorrono a piedi anche fino a 30 km.

Caratteristico l'abbellimento con luminarie (i colorati archi luminosi) di parte del paese, soprattutto l'itinerario che dal Santuario porta alla piazza del "Catafalco", cioè dell'artistico palco con padiglione, dove la sera di sabato, dopo predica e litania, e la sera di domenica si esibisce la banda musicale con il suo programma tratto dal repertorio lirico e sinfonico. Non mancano i "tamburinari", che insieme alla banda accompagnano le processioni o annunciano gli altri appuntamenti religiosi, le bancarelle, i sempre presenti fuochi d'artificio (lo spettacolo pirotecnico è la notte di sabato), i gruppi di musica leggera o folk. I festeggiamenti si concludono il lunedì.

 

Laurignano (CS)

La "Madonna della Catena" apparve per la prima volta in località S.Maria di Laurignano al cieco Simone che mendicava in quella zona e, "bagnatosi gli occhi con l'acqua della fonte che scorreva ai piedi della Madonna riacquistò la vista". Questo è quanto racconta la leggenda, e quanto è riportato nelle nenie che i pellegrini, ancor oggi, cantano inerpicandosi lungo le vie irte e tortuose che conducono al Santuario per venerare la Madonna miracolosa. La "Madonna della Catena" di Laurignano si festeggia ogni anno la prima domenica dopo Pasqua.

 

 

Puglia

 

Locorotondo (BA)

La Madonna della Catene a Locorotondo viene festeggiata insieme ai Santi Medici Cosma e Damiano nella terza domenica di ottobre con messe solenni nella Basilica Minore in Locorotondo, nel pomeriggio la processione delle solenni statue per le vie del paese, in serata concerti bandistici e dopo la mezzanotte spettacolo pirotecnico in onore dei prottetori di Locorotondo.

Chiesa della Madonna della Catena: facciata
Chiesa della Madonna della Catena: facciata
Chiesa della Madonna della Catena: facciata lato nord
Chiesa della Madonna della Catena: facciata lato nord
Chiesa della Madonna della Catena: interno
Chiesa della Madonna della Catena: interno
Chiesa della Madonna della Catena: interno
Chiesa della Madonna della Catena: interno
Chiesa della Madonna della Catena: Quadro con Madonna omonima e le Sante Agata e Barbara
Chiesa della Madonna della Catena: Quadro con Madonna omonima e le Sante Agata e Barbara
Chiesa della Madonna della Catena: Crocifisso lignéo
Chiesa della Madonna della Catena: Crocifisso lignéo
Chiesa della Madonna della Catena: Madonna del Carmelo
Chiesa della Madonna della Catena: Madonna del Carmelo
Chiesa della Madonna della Catena: Lavabo del 1637
Chiesa della Madonna della Catena: Lavabo del 1637